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28 febbraio 2023
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Da un anno a questa parte, i dipendenti di aziende sono impegnati in un braccio di ferro con i
datori di lavoro sulle modalità del lavoro a distanza. Molte ditte stanno cercando di riportare il
personale in ufficio, ma spesso i lavoratori richiedono una maggiore flessibilità. Analizziamo i
risultati di alcune ricerche.
Il ritorno a tempo pieno non è ancora stato raggiunto:
il 58% degli intervistati ha la possibilità di lavorare da casa almeno un giorno alla settimana e il
35% può fruire di opzioni di localizzazione del lavoro completamente da remoto.
(fonte: McKinsey)
I datori di lavoro stanno rimodulando le scelte per il lavoro da remoto:
i lavoratori desiderano lavorare da casa una media di 2,8 giorni a settimana, mentre i datori di
lavoro sono disposti a concedere 2,3 giorni.
(fonte: indagine SWAA)
I dipendenti in genere non vogliono tornare in ufficio:
il 64% dei dipendenti prenderebbe in considerazione la ricerca di un nuovo lavoro se gli venisse
chiesto di tornare in ufficio a tempo pieno, mentre il 52% è disposto ad accettare una riduzione
dello stipendio fino all'11%, pur di evitare il ritorno in ufficio.
(fonte: Istituto di ricerca ADP)
Clicca qui per un elenco delle statistiche più recenti e rilevanti su queste problematiche.
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Il 56% delle riunioni in ufficio sono ibride e richiedono spazi e tecnologie in grado di soddisfare le
nuove esigenze di performance. Inoltre, il ritorno in ufficio porta le aziende a sostituire le scrivanie
personali con spazi di lavoro comuni e a rivalutare le esigenze di spazio, liberandosi delle superfici
non utilizzate.
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